E per la rubrica "Il buon consiglio indo-nepalese" questa settimana ho quasi rischiato di morire...
Partiamo da un esempio. Se vi trovaste sfortunatamente a Mestre a mezzogiorno in un giorno torrido di estate e si avvicinasse un turista in infradito che vi chiede la direzione per i giardini della Biennale cosa fareste?
Beh, credo che chiunque, dopo aver capito che l'inconsapevole malcapitato è a piedi, gli spiegherebbe che non può andare laggiù perché i km sono troppi, lui è in ciabattine, senza acqua e il sole è tremendo!
Ma per gli indiani e i nepalesi non è così... tu hai chiesto la direzione e io ti dico qual'è... senza avvisarti dei pericoli e delle difficoltà che potresti trovare!! Egoismo o inconsapevolezza???
Bene, ieri chiedo al villaggio cosa c'è da vedere nella zona e mi danno il nome di due posti. Il primo un tempio e il secondo quello della grotta più grande d'Asia.
Dopo vari chilometri, in cui chiedo per conferma piú volte la direzione, i villani continuano a dirmi "go straight" senza aggiungere che i chilometri sono 5 ma il dislivello è di 400 metri. Devastato comunque arrivo in cima e lo spettacolo mi ripaga. Una vista stupenda di valli e montagne piene di terrazzamenti per il riso che sembrano le curve di un corpo di una donna. Questi toni di verde, giallo e azzurro mi ricordano gli impressionisti e mi fanno riflettere sull'immensità dell'arte.
Ora la grotta...
prendo la moto e mi avvio. Arrivo in un villaggio di quattro case dove scorgo nascosto tra le baracche un cartello di legno marcio con la scritta "Siddha caves". Posteggio la bestia e intravedendo una scalinata che si inerpica sulla montagna chiedo quanto tempo ci vuole per raggiungere la grotta e con leggerezza mi dicono 30 minuti...
Daccordo che fumo, va bene che non sono allenato e non faccio sport da sempre, passi che a pranzo mi son fatto due birre, ma credo che un dislivello di 800 metri con un clima tropicale durante un monsone ammazzerebbe chiunque!
Ma la cosa disarmante è che nessuno ti dice nemmeno che la grotta è roba da speleologi. 400 metri dentro una gola immensa in ciabattine e pila led scarica che mi hanno dato all'entrata. La guida, un ragazzino di 20 anni, è vestito da speleologo e io sono in magliettina, borsetta e ciabatte. Sul biglietto c'è scritto che loro non sono responsabili per eventuali cadute, traumi o morte...
Immaginate le grotte di Postumia ma senza luci e senza nessuna barriera protettiva. Talvolta intravedo delle gole profonde decine di metri e noi stiamo camminando praticamente sul ghiaccio e scivolo di continuo. Dio santo sono anni che non mi sento così in pericolo. Buio pesto, lampade a led, migliaia di pipistrelli, freddo... disastri.
Dov'è Balrog?!?!
Ma anche qua dove la morte mi ha sfiorato ho potuto aver conferma della miseria umana che preferisce affidarsi ad una pietra sacra a Shiva alla fine di una grotta pericolosissima piuttosto di mettere qualche corda o paratia che potrebbe salvare davvero la vita... e Shiva se ne sta tranquillo e se la ride!
Faccio i conti con me stesso e pago il peso del viaggio. Sono stanco e dei batteri residui dell'ultima botta mi creano ancora problemi. Sono raffreddato, come tutti in questo momento, e non ho molta energia.
La guest house
Nella prima vogliono 1000 rupie per notte e nella seconda 1200. Io naturalmente sono disposto a girare ore pur di non pagare una cifra del genere. Piuttosto la investo in birra ma no per dormire. Tanto cerco e chiedo in giro finché non mi dicono che ci sarebbe un posto che fà 300 a notte...
Sembra la casa degli spettri... Grigia e cupa con finestre piccole e disfatte sta sopra una collina e domina lugubre il paesaggio. La sera escono i soliti ragnazzi che c'erano a Majuli... veloci come motorini e grandi come una mano... ma in piú c'è anche qualche pipistrello che gira tranquillo tra le stanze basse. Lume a petrolio e pronti per l'apparizione del fantasma.
Ma come nelle fiabe invece dello spettro esce un baldo giovanotto a petto nudo pieno di tatuaggi e muscoloso. Capello lungo e occhio azzurro. Potrebbe fare il modello! Sul cuore ha tatuato un ritratto della madre con la scritta "Love u mom". Faccio uno più uno, osservando come mi guarda, e capisco che è omosessuale. Altroché casa degli spiriti... ma io capito sempre in questi posti per caso oppure ho buon naso?!
Bandipur è un villaggio del Far West mescolato con un supermercato. La vista sarebbe magnifica se non piovesse di continuo... è comunque bello e rilassante stare qua. Mi ricorda incredibilmente Burano! Chi ha avuto la fortuna di passare l'aperitivo della sera nella calle principale di Burano la ritroverebbe qua con i vecchi che cantano e bevono, qualche turista che passeggia e alle 20, nel giro di 10 minuti, la via principale diventa deserta... tutti a cena che la vecchia ha fatto "bovoeti"... qua a cena trovi riso ma la fulminea sparizione è identica!
Rudy