lunedì 8 luglio 2013

Post finale, cattivo come il male!!!


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Mi ricordo come fosse ora il preciso istante in cui presi la decisione di intraprendere questo viaggio in moto.
Credevo fosse una cosa da niente. Mi credevo sicuro delle mie potenzialità e forte delle mie esperienze. Mi dicevo: "cosa sarà mai?! L'India e il Nepal sono dei posti come altri!!!"
Quanta ingenuità...
L'India e il Nepal non sono assolutamente dei posti come altri... non sono neanche lontanamente simili al peggior e al miglior luogo che possiate immaginare...

La commistione di emozioni che un unico scorcio di una strada riesce a generare è tale da coglierti di sorpresa. Delle volte è così intensa da creare un senso di disagio. È un pugno ben piazzato allo stomaco di quelli che ti strappano il respiro. È una carezza materna delle più dolci che ti bacia la pelle come soffice ovatta. È liquido amniotico che sgorga dalla fogna come fosse melassa andata a male. È un delizioso liquore alle rose che come seta rosa riveste il palato.

Percorrere le strade dell'Indostan a cavallo di una moto si è dimostrato tutt'altro che facile. Ma per un motivo in particolare è stata la scelta giusta. Perché questi due paesi si muovono in moto e far parte dell'immane flusso di motocicli che si aggirano per le loro strade è stato avere la possibilità di viverli dall'interno abbattendo all'istante la distanza di cultura, di religione e di approccio per lasciarsi travolgere dalle immense contraddizioni che li stritolano ed è stato rotolare nel fango di una terra in fermento che sa regalarsi senza riserve.  
Perle opalescenti montate su anelli splendenti e porci che sguazzano unti per strade luride tenuti assieme da una forza atavica e invisibile all'occhio pigro dell'occidente.
Forza che ha la pretesa di essere generatrice ma che dimentica di essere anche scoria che inquina la mente fino allo stremo.    La sera la terra, calda ed esasperata dal sole instancabile, rilascia tutto il calore residuo. Il puzzo della brodaglia che si è accumulata durante il giorno viene rilasciato con estenuante lentezza. La merda di mucca si fà aria e si respira con fatica in ogni angolo. Il viscido lerciume da denso diventa gassoso e infesta i polmoni stanchi da un'intensa giornata di puzza!
Mucche, rane e scarafaggi giganti scorrazzano allegri nella fanghiglia delle viuzze. Gli uomini rincasano ubriachi di vodka e rum. I materassi di canapa si rivestono di sporche lenzuola per concedere il meritato riposo a un popolo che fatica e a stento si lascia vivere in una terra piena di imprevisti e con poche probabilità.

Rifletti minuscolo essere che così eri e se non stai allerta così ritornerai.

Viviamo come funamboli. Camminiamo su corde che sono lame affilate. I piedi sanguinano ma non fanno male perché i tagli sono così sottili e continui che non ce ne accorgiamo neanche. E con la spregiudicatezza di un artista circense consumiamo la nostra vita nella convinzione di essere abili in quello che facciamo. Il suolo ci sembra vicino e crediamo che anche le cadute non fermeranno la nostra esibizione... ma è uno spettacolo sterile e nessuno applaudirà alla fine. Il suolo è distante mille miglia e la caduta non lascierà traccia del nostro corpo. Viviamo come artisti e tronfi crediamo in quello che facciamo quando invece la nostra esistenza è colma di amenità. Abbiamo inventato divinità per proteggerci e ambizioni per dare un senso a cose che dal punto di vista in cui mi trovo non hanno nessun significato. Proteggiamo i nostri figli come fossero le cose più importanti e crediamo di poterlo fare. Ci diamo costrizioni credendo in una possibile contropartita dopo la morte. 
Darei tutto quello che posseggo perché i vostri dèi fossero qui con me a vedere la miseria umana, i bambini che muoiono per strada, le deformità fisiche, la merda che sgorga dai pori... 
dèi che si nascondono indifferenti quando le cose vanno male ma che si interessano di qualunque cosa quando si tratta di morale.

Il ridicolo sfiora il grottesco ma il senso di vuoto che lascia è per me medicina per il cuore. Il percorso verso il nulla cosmico si fa gioia osservando la leggerezza umana che appena può fomenta altra leggerezza inconsapevole dei danni che provoca. 
Assopiti tra i vostri confort di velluto rosso riposate pure forti della convinzione che il vostro dio non si preoccupa della bambina nuda che sguazza tra le pozzanghere dimenticata da tutti.

Maleditemi, sfottetemi, consideratemi un fesso saccente o non consideratemi neppure, ma in India e in Nepal io ho visto cose che rimarranno scolpite nella mia mente come lacerazioni incurabili, cose così oltre il limite della decenza e dell'immaginazione da farmi rivoltare le budella. Come possa l'essere umano consentire a se stesso un tal disprezzo mi è poco chiaro. Forse in questo, nell'idea dell'aldilà, di una promessa dopo la morte, sta quel briciolo di energia che gli consente di trascinarsi avanti...

Ora il viaggio è concluso.
La mente dovrà superare strade impervie per dimenticare.
Il corpo invece gradirà il ritorno dopo lunghe fatiche.
In ultima analisi posso garantire che questi luoghi sono delle macchine del tempo che ci permettono di scrutare nel nostro passato. 

Scrivo da una baracca del tè a bordo strada. Dopo il Nepal sono tornato in India e si sente dal suono insopportabile e continuo dei clacson, dalla puzza di immondizia, dai transessuali che chiedono l'elemosina ma anche dai profumi di menta e di incenso, dal groviglio di razze, costumi e religioni e dai ciclorisciò che pedalano instancabili...
pedalano e pedalano...
e ancora pedalano...
uno che mi è appena passato davanti sembra Max Gazzè.. ma negro....
e pedala, pedala, pedala...


Arrivederci, a chi lo vorrà...
Rudy


"In genere scrivo così e non sto a pensarci, ma quando spedisco è come una piccola parte di me che se ne va nelle mani di  qualcuno lontano chilometri e chilometri, che si chiederà che cazzo sta succedendo o magari  userà la mia lettera come carta igienica"

John Lennon



"L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero. Per contro si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l'assenza di ogni coercizione violenta, si è  schiavi. Questo è il male, non bisogna implorare la propria libertà dagli altri. La libertà bisogna prendersela, ognuno la porzione che può."

Ignazio Silone 



Non per paragonarmi a Lennon o a Silone ma:

"Siamo sempre soli!
nasciamo soli, muoviamo i nostri primi passi da soli, scopriamo l'amore e la tristezza da soli.
Siamo soli con noi stessi per tutta la vita e alla fine, per quante persone potremmo aver amato, odiato e avremmo al nostro capezzale, guarderemo in faccia la morte da soli... 
ma non con un pesante senso di solitudine, solo con la leggerezza di essere tra noi stessi."

Rudy Citossi





1 commento:

Anonimo ha detto...

Bentornato Rudy o meglio bentornato superuomoscimmia
by Larose