martedì 25 giugno 2013


Collegamento telefonico con Rudy del 22.06.2013...Sulle frequenze di Radio Onde Furlane.
Buon Ascolto!!!




Maialini



giovedì 20 giugno 2013

Kathmandu, il superuomoscimmia e il crepuscolo degli idoli



Un caldo brodo rosso mattone che ribolle fremente in un'antica pentola di rame ossidato.
Ogni viscida bolla che sale lenta dal fondo esala un puzzo mostruoso. Il sapore della broda purpurea invece è delicato e sembra distillato di acqua di rose.
I muri dei templi assomigliano al colore che ha il ragù che ha bollito per ore.  Quel colore rosso cangiante che in base a come lo si osservi vira verso l'ottone e sembra quasi aver disciolta dentro di sè polvere d'oro che riflette la luce.
Sembrerà becero affiancare il pensiero di un tempio hindu a un ragù di carne di mucca ma vi assicuro che è stata la mia prima impressione. Sarò ossessionato dal cibo; probabile...

Ti investe veloce, ti passa di nuovo sopra mentre inerme schianti al suolo e non paga ti sorride delicata. Kathmandu è la migliore favola che vorrei mi fosse raccontata da mio padre prima di addormentarmi. Kathmandu è un paese perduto nel tempo e, chiaro come un'alba, risplende per la gioia degli occhi.
Strofinati il volto con morbida seta, trova la forza per prenderti sul serio ed entra fiero nella tana del lupo, e se sarai abbastanza coraggioso sopravviverai all'immensità di una città che potrebbe schiacciarti con un solo movimento della mano...

Scrivo seduto a un tavolo da "Snow Man" una vecchia pasticceria hippie del 1965 famosa per la "chocolate cake". Oddio quanto è hippie questo posto in "Freak Road"...
per certi versi mi ricorda la vecchia camera di mio fratello (F.m. I°), quel misto di oggetti anni settanta appesi ai muri, uno stereo che passa gli Steppenwolf, lampadari di vimini a palla e i muri intasati di scritte di avventori che parando qui trovavano il riflesso di casa. La torta è pazzesca e mi schiaffo anche una fetta di quella al caffè... mmmmh...
il vecchio mi ha promesso che domani mi passa la ricetta.

Tra le anguste vie della vecchia Kathmandu la vita si annida losca. Passaggi stretti ti portano in mondi che non potevi immaginare. Si intravedono bische e bordelli. Ballerine quattordicenni e vecchi che battono pentole in ottone. Meccanici luridi che lavorano al suolo e dentisti di strada. Niente é legale ma tutto si combina...

Kathmandu ha una vita nascosta; l'India nasconde la vita!

Saranno stati gli hippie a stravolgere lo sviluppo di questa città o sarà stata lei a prestarsi bene per la libertina cultura hippie? Non so ma sta di fatto che di old and new hippie questa città è piena e anche molti negozi si sono adeguati. Io poi dormo nella roccaforte e quindi sono invaso dagli invasati.


Il monsone grigio e ingombrante è arrivato prepotente e non dà tregua con le sue piogge battenti. Se mi avessero chiesto 5 mesi fà come mi sarei sentito a girare in ciabatte tra la merda e il fango e sotto la pioggia avrei di sicuro disapprovato ma, dopo tutto quello che ho visto, ora sto a mio agio.
Ci riflettevo stamattina. Un disagio unico: taxi, moto, ciclorisciò che ti sfiorano i gomiti; pozzanghere senza fondo e piene di liquami; sangue di animali macellati in strada; puzze orrende; pioggia incessante e io in ciabattina da frikkettone in pieno relax a gironzolare tra un tè nero e un gelevy... ma quanto mi hanno cambiato l'India e il Nepal?!


Kathmandu è una delle città con più templi al mondo ed è una delizia per gli occhi poter godere di tanta bellezza architettonica.
Mi sento un superuomo, un SuperUomoScimmia!!!!
Però l'ultima cosa che mi sarei aspettato da queste terre così surrealmente mistiche sarebbe stata proprio la conferma del mio nichilismo. Come possa la gente prostrarsi continuamente di fronte a religioni di cui hanno inteso poco o nulla non lo capisco.
Ti fottono i soldi però chiedono la grazia, bevono e fanno "la vita" ma offrono fiori a Ganesh, la corruzione dilaga ma recitano mantra...

Il crepuscolo di quello che avanzava tra le briciole dei miei idoli si è trasformato in buia e oscura tenebra proprio nel luogo dove il fragile uomo li ha inventati.

...nichilismo...


"Cercavo grandi uomini e ho trovato sempre e soltanto le scimmie dei loro ideali"
Friedrich Wilhelm Nietzche








mercoledì 19 giugno 2013


Collegamento telefonico con Rudy del 15.06.2013...Sulle frequenze di Radio Onde Furlane.
Buon Ascolto!!!


venerdì 14 giugno 2013

galline e triceratopi




Quando un indiano o un nepalese ti danno delle informazioni bisogna diffidare...
Il punto non è che l'informazione si dimostrerà errata ma che di sicuro non sarà completa e ciò che verrà omesso sarà di vitale importanza... e questo al 90 per cento delle volte vi metterà nella merda fino al collo...

Come sempre seguo inconsciamente le indicazione per andare a vedere un tempio in mezzo ai monti nepalesi, un tempio hindu particolarmente sacro per la confluenza di 7 torrenti sacri a loro volta.


45 minuti di strada degna di un rally, completamente distrutta e mezza franata mi sfianca tanto da obbligarmi a diverse pause. Caldo infernale e pioggia insistente! Non so più cosa aspettarmi. Penso se questo intestardirsi giova...

Giova, giova sempre.

Eccome se giova...

Devo lasciare la moto in una baracca perché mi fanno capire, in nepalese, che la strada non è agibile. Se la strada fin qui era mal ridotta d'ora in poi è un inferno tra guadi e pendenze di alta quota.

Dopo 20 minuti arrivo in un villaggio degno del Far West. Vetuste casupole di legno marcio che corrono parallele alla strada. Lerce "locande", bramini e sadu, capre galline e mucche libere, bambini sporchi... 300 persone isolate dal mondo che vivono come 1000 anni fà, e un sadu che vive a bordo fiume come 10000 anni fà, ma c'è da dormire! Incredulo pago 100 rupie nepalesi, qualcosa come 90 centesimi di euro e capisco subito che è il posto che fà per me!!!

L'unico che parla inglese nel villaggio è l'insegnante e padrone del lodge. 

La sera gironzolo tra le case e le bestie, ceno bufalo in condizioni igieniche assurde. La zuppa di lenticchie ha riposato in una pentola in mezzo alla strada per un paio d'ore, poi è passata una mucca e ci ha dato un'abbondante leccata prima che la padrona se ne accorgesse... e poi me l'hanno servita!!!
Ottima!!!


Rabi, l'insegnante, tra una birra nepalese e l'altra mi invita a visitare la sua scuola l'indomani, dice che lui insegna in un villaggio remoto... beh, non riesco neanche a immaginare come sarà visto che già questo posto è completamente fuori dal mondo... ma decido di accettare, tanto per cambiare..

Passo la sera tra le quattro sorelle nubili che gestiscono la taverna; sono una piccola mandria di enormi bufale che starnazzano come oche ma mi fanno ridere... forse perché non capisco neanche una parola di nepalese!

Sveglia alle 5 e mezza che ci sono 40 minuti di strada davanti a noi!

Tè nero e patate lesse, sigaretta e in marcia.
Tralasciando i circa 30 gradi con clima subtropicale e un serpentazzo di 2 metri, dice innoquo, che ci attraversa il cammino dopo 2 minuti, bisogna comunque tenere da conto il fatto che il sentiero supera un'enorme collina e 7 torrenti e che ho una piccola infezione ai piedi da sanguisughe che mi rallenta.
Guadi tra torrenti di montagna, bestiacce di ogni sorta, sudore, disagio, erbazze urticanti, salite mostruose... per andare al lavoro ogni santa mattina per una vita intera...
Quanti ne conosco che per qualche grado in meno nel condizionatore dell'ufficio sclerano?!?!
Troppi!!!!!


Dio santo la scuola mi sembra quella del libro cuore. Mi viene un nodo alla gola entrando. Una stanza rancida con tre scrittoi in legno e 7 bimbe che vestono una divisa blu ma infeltrita e sporcata dal tempo. La lavagna è la parete scurita dello stanzino ma in compenso la giovane insegnante che ci sta scrivendo sopra è una patata da paura... 

Mi guardano timidissime come fossi un alieno e in verità un po' lo sono... anche se abituato a tutto e senza paura di nulla non reggo facilmente la visione del passato. Uno sguardo gratuito sul mondo com'era. La distanza che intercorre tra i ricordi del mio percorso di studi con questo crudo "imparare almeno l'indispensabile" mi indispone.

Ma come ogni storia che meriti di essere raccontata finisco a bere birra di riso a casa di una vecchia nana nepalese... e mezzo sbronzo riprendo la strada del ritorno confuso, sudato bombo e coi piedi marci. 


Citando il mio caro vecchio amico Gerardo Dell'Aqve: "La conoscenza in campo medico che ognuno di noi ha nel mondo occidentale basta per essere medici in un villaggio del terzo mondo".


E così è!!!
Nel regalare la grossa parte delle medicine che ho con me alle sorelle Bisonte percepisco un certo brusio nel villaggio. Pian piano arriva gente con piccoli problemi di vario genere a chiedere una mano al dottore italiano e Rabi traduce fedele.
Li vedo i vecchi: "Mi hanno detto che è arrivato un chirurgo dall'italia"
"Sei andato a farti vedere la pustola? È primario in dermatologia!"
"Dicono abbia fatto partorire una vacca ieri, deve essere per forza anche veterinario"


Chi ha mal di testa, sbram un Moment; chi ha mal di ossa, sbram un antidolorifico; la piccola ha la febbre, sbran una Tachipirina. Rabi ha una brutta scottatura sul polpaccio; mi spiega che portando sua moglie in moto hanno perso l'equilibrio... beh quando poi ho visto la moglie l'ho biasimato... un triceratopo da mezza tonnellata che bloccherebbe una pista intera di motocicli altroché perdere l'equilibrio, è già bravo a essere vivo... comunque gli spalmo un po di cortisone in pomata che tanto domani vado via... la bambina avrà avuto la malaria e non ha più di 3 giorni di vita, il vecchio avrà avuto un trauma cranico che svilupperà un edema, la vecchia l'artrosi e Rabi la lebbra che col cortisone butterà in cancrena... ma tanto domani scappo!!!


Penso sempre alle galline e a quanto bene gli va a loro!

Piluccando tutto il tempo quando fà luce e dormendo quando fà buio. 
Mi lavo al torrente non per scelta ma perché si fà così e una gallina assaggia le scaglie di sapone che mi cadono da dosso. 
Il dubbio amletico è: ma la gallina come fà a capire che il sapone che assaggia non è commestibile?! Con che criterio risputa metà delle cose che assaggia e guarda caso proprio la metà non edibile?!
E perché un animale cosí dotato nell'ambito gastronomico caga dove cammina e assaggia inconsapevole anche le proprie feci per poi naturalmente sputarle essendo non commestibili!?!?
Ma chi ha potuto dotare un fine gourmet di una tale inconsapevolezza... allora esiste un dio, un dio cinico e con un grande senso dello humor che se ne sta lassù a guardare divertito un essere che può scegliere con una certa conoscenza di cosa cibarsi ma che deve scuotere la testa avanti e indietro ogni passo che muove in questo mondo... o forse un dio triceratopo che ha fatto tutto un po' alla cazzo essendo troppo ingombrante e goffo...

chissà...


Rudy



venerdì 7 giugno 2013

zuppa di pollo




Una vecchia lavora rapidamente dei ravioli ripieni di carne. Ne fa uno ogni battito di ciglia. Attorniata da pentole e marmitte fumanti dà ordini alla nipote che é indaffarata a servire ai tavoli. Dalla valle sale una nebbia densa come il vapore di brodo di pollo che bolle con dolcezza. La zuppa di pollastro che servono con i ravioli mi scalda le ossa da dentro e mi salva dal freddo che nelle Bengala Hills e in Sikkim non mi dà tregua... Il tetto del mondo lo posso vedere e mi sembra quasi di toccarlo. Montagne innevate che nonostante siano distanti 200 km sembrano vicine. Questo mi dà l'idea di quanto enormi siano. Se la catena dell'Himalaya è il tetto del mondo questa è la grondaia... piove sempre e la nebbia ti mangia la pelle. La potente Karizma ormai ha cambiato nome. Dopo il Nagaland la chiamo "la bestia"! Zero paura e completa affidabilità! La bestia mi accompagna per strade sterrate tra fango e sterpaglie. Corriamo liberi tra montagne millenarie e costeggiamo sereni fiumi sacri.
Senza paura ora siamo in Sikkim e la faccenda si fà interessante, la Cina si respira in ogni cosa. Le pelli chiare della gente, gli occhi a mandorla, la lingua e finalmente una mentalità diversa, più aperta rispetto all'India. Le donne comunicano col mondo e si vestono in modo più occidentale. Tutto è pulito. Incredibilmente pulito per essere India.


Mangio un'altra zuppa di pollo che incandescente mi rovina la serata. Il padrone del ristorante e del lodge dove alloggio mi offre un whisky del Sikkim che incrementa il bruciore del palato. Ho come l'impressione che si farà tardi forse le 11... magari fra un po' entra una puttana... in Sikkim dicono sia pieno. Io non ne ho viste, per ora.
Le ore scorrono con una lentezza difficile da credere tra caffè e sigarette. Guardo l'orologio e si muove lento, lentissimo. Con la lingua allappata dal brodo di pollo e dal whisky mastico il tempo guardando un vecchio che tenta di pulire con una scopetta sotto il lavandino a lume di candela una cucina che avrebbe bisogno di un ettolitro di acido muriatico. Regola numero uno: non guardare  mai in cucina! Non cucinerei neanche per il mio peggior nemico in una cucina indiana. E pensare che mangio ogni giorno cibo che passa attraverso muri grondanti di unto nero come l'inferno e per mani lerce che sporcano quel che toccano. Mmmmmm... zuppa di pollo...
fantastica zuppa di pollastro!!

Sono sereno e mi risuona in testa insistentemente una poesia di Esenin...

Rudy




domenica 2 giugno 2013

Beroad.it





In questi giorni Rudy è entrato in contatto con  Beroad.it e gli è stata fatta un'intervista :
http://www.beroad.it/post/11788/india-moto-intervista-rudy-citossi
Buona lettura a tutti!!!


Darjeeling, Bengala Occidentale, India